mercoledì 22 ottobre 2014

LEGAME DEI FARMACI ALLE CELLULE - ANTAGONISMO

Per produrre un effetto le molecole di farmaco devono essere legate a particolari costituenti cellulari e tissutali. La maggior parte produce i propri effetti legandosi a proteine.
4 categorie di pr. Regolatrici quali bersagli primari dei farmaci
1.       Enzimi
2.       Trasportatori
3.       Canali ionici
4.       Recettori
Un RECETTORE è qualsiasi molecola bersaglio con cui il farmaco si deve legare per provocare effetti specifici. Gli AGONISTI attivano i recettori mentre gli ANTAGONISTI possono legarsi allo stesso sito senza causare attivazione.
Il LIGANDO è una molecola piccola che può fungere da agonista o da antagonista.

SPECIFICITÀ DEI FARMACI
Per essere utile da un punto di vista terapeutico un farmaco deve agire selettivamente, cioè deve dimostrare un alto grado di SPECIFICITÀ per il LIGANDO. Nessun farmaco agisce con specificità completa. In genere, minore è la potenza di un farmaco, e maggiore è quindi la dose necessaria per determinare un certo effetto, più probabile è un coinvolgimento e l’attivazione di altri siti d’azione diversi da quello primario con comparsa di effetti indesiderati, dei quali nessun farmaco è privo.

CLASSIFICAZIONE DEI RECETTORI
Il principio di classificazione dei recettori è basato su criteri farmacologici. La suddivisione in sottotipi recettoriali per tutti i tipi di ligandi è responsabile degli effetti specifici dei farmaci.

INTERAZIONE FARMACO-RECETTORE
Il primo passo nell'azione dei farmaci sui recettori specifici è la formazione di un complesso reversibile farmaco-recettore
Farmaci AGONISTI: gli agonisti attivano il recettore quando lo occupano mentre gli antagonisti non determinano alcuna attivazione.
AGONISTI COMPLETI, l’effetto massimale è la prima risposta del tessuto in esame
CURVA Concentrazione-Effetto o DOSE-RISPOSTA. Risposta prodotta direttamente proporzionale all'occupazione recettoriale
AGONISTI PARZIALI: l’effetto massimo è una risposta inferiore.
Legame dei farmaci ai recettori
  Ø  Il legame dei farmaci ai recettori è regolato dalla legge di interazione di massa.
  Ø  All'equilibrio, l’occupazione del recettore è correlata alla C del farmaco attraverso l’equazione di Hill-Langmuir
  Ø  Più è alta l’affinità del farmaco al recettore, più sarà bassa la C a cui il farmaco produrrà un dato effetto.
  Ø  Gli stessi principi si applicano quando due o più farmaci competono per gli stessi recettori; ognuno ha l’effetto di ridurre l’affinità apparente degli altri.
EFFICACIA
Questo comportamento può essere espresso quantitativamente in termini di EFFICACIA, “forza” di un singolo complesso farmaco-recettore nel promuovere un risposta tissutale. Importanza delle caratteristiche del tessuto più caratteristiche del complesso farmaco-recettore è nell'insieme determinano l’ATTIVITÀ INTRINSECA del farmaco responsabile della risposta farmaceutica.
Il recettore può esistere in 2 stati: 1. A RIPOSO (R), 2. ATTIVATO (R*), ognuno dei quali può legare una molecola di farmaco. Uno spostamento dell’equilibrio tra questi 2 siti in favore di R* inizia la risposta. Quando non c’è nessun ligando l’equilibrio favorisce lo stato di riposo.

ANTAGONISMO TRA FARMACI
In farmacologia è frequente che l’effetto di un farmaco è ridotto o potenziato dalla presenza concomitante di un altro farmaco.
ANTAGONISMO CHIMICO: poco frequente. Due sostanze si combinano in soluzione, cosichè l’effetto del farmaco attivo viene annullato. (interazione in soluzione)
ANTAGONISMO FARMACOCINETICO: l’antagonista riduce efficacemente la concentrazione del farmaco attivo al sito d’azione. (un farmaco influenza l’assorbimeno, il metabolismo o l’eliminazione di un altro)
ANTAGONISMO PER BLOCCO DEL RECETTORE- ANTAGONISMO COMPETITIVO:
2 importanti meccanismi: (entrambi i farmaci si legano allo stesso recettore)
1.       Antagonismo competitivo reversibile: l’agonista può efficacemente spiazzare l’antagonista dal recettore
2.       Antagonismo competitivo irreversibile, quando l’antagonista si dissocia dai recettori molto lentamente o non si dissocia affatto, dunque se aggiunto l’agonista, non si verifica alcuna variazione occupazionale
ANTAGONISMO NON COMPETITIVO: l’antagonista blocca in un punto la catena di eventi che determinano la risposta recettoriale attivata dall'Agonista. (blocco dell’interazione recettore-effettore)
ANTAGONISMO FISIOLOGICO: interazione di 2 farmaci le cui azioni opposte sull'organismo tendono ad annullarsi reciprocamente.

Antagonismo competitivo
   Ø  L’antagonismo competitivo reversibile è la forma di antagonismo più comune e importante; ha due caratteristiche principali:
§   In presenza dell’antagonista, la curva logaritmica concentrazione-effetto dell’agonista è spostata verso destra senza cambiamenti della pendenza o dell’effetto massimo; la dimensione dello spostamento dipende dal rapporto dei dosaggi.
§   Il rapporto dei dosaggi aumenta linearmente con la concentrazione dell’antagonista; la pendenza della curva è la misura dell’affinità dell’antagonista per il recettore.
   Ø  L’affinità dell’antagonista, misurata in questo modo, è ampiamente utilizzata per la classificazione dei recettori.


Agonisti, antagonisti ed efficacia
  Ø  I farmaci che agiscono sui recettori possono essere agonisti o antagonisti.
  Ø  Gli agonisti stimolano cambiamenti delle funzioni cellulari, generando effetti di vario tipo; gli antagonisti si legano ai recettori senza dare inizio ad alcun cambiamento.
  Ø  La potenza dell’agonista dipende da due parametri: l’affinità (cioè la tendenza a legarsi ai recettori) e l’efficacia (cioè l’abilità, una volta legato, a promuovere modificazioni che portano all'effetto).
  Ø  Per gli antagonisti l’efficacia è pari a zero.
  Ø  Gli agonisti completi (cioè che producono l’effetto massimale) hanno alta efficacia; gli agonisti parziali (che producono un effetto submassimale) hanno efficacia intermedia.
  Ø  In accordo con il modello a due stadi, l’efficacia riflette l’affinità relativa del composto per il recettore attivato e allo stato di riposo. Gli agonisti mostrano selettività per lo stato attivo; gli antagonisti non hanno selettività. Questo modello, benché possa essere di grande aiuto, non tiene in considerazione la complessità dell’azione dell’agonista.
  Ø  Gli agonisti inversi mostrano selettività per lo stato a riposo del recettore; ciò può avere importanza solo nella situazione in cui i recettori siano costitutivamente attivi.

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